Secondo il Wall Street Journal, Zuckerberg starebbe pagando con oltre 2 milioni di dollari una ventina di star di internet, tra cui il nuotatore olimpico Michael Phelps e l’attore di Star Trek George Takei, per utilizzare e quindi promuovere ‘Live’, il servizio che consente di trasmettere filmati in diretta all’interno del social network.
Dopo che Erdogan, rilasciando un’intervista alla Cnn Turca, subito dopo il colpo di Stato, attraverso l’applicazione FaceTime, ne è diventato testimonial involontario, ora Zuckerberg decide di puntare sulla popolarità di videostar affermate, per promuovere la nuova applicazione Facebook Live.
Il fondatore di Facebook ha scelto ad esempio il trentenne, Jon Paul Piques, diventato famoso per i suoi filmati da 6 secondi su Vine, canale sul quale ha oltre 3 milioni di followers.
Questa strategia di marketing utilizza la reputazione online degli influencer come strumento chiave per indurre gli utenti di Facebook a sperimentare l’utilizzo della nuova applicazione. Del resto il successo del social si basa appunto sul potere “dell’influenza reciproca”, sulla visibilità acquisita dagli utenti e sulla loro capacità di innescare relazioni che poi incrementano la condivisione di contenuti e di conseguenza il traffico sulla piattaforma. Con questo meccanismo Facebook conta oggi una popolazione di quasi 2 miliardi di utenti.
Questo dimostra come la reputazione online sia un fattore sempre più cruciale che impatta direttamente le decisioni di business, implicando anche investimenti economici rilevanti.