La reputazione è una forma avanzata di percezione: è inevitabile, esiste da sempre e in ogni luogo. È quindi un pre-giudizio, determinato da un insieme di fattori interni ed esterni che determinano decisioni, rischi e opportunità.
Con il digitale, il concetto di reputazione è esploso: prima era un meccanismo più limitato, ora è dilagante. Fondamentale, nel mondo digitale, è conoscere l’ambiente in cui nasce e muta la percezione, un luogo in cui allo stesso tempo esistono tutti i contenuti della Rete. È il Data Space, composto da tre piani distinti: il piano dei contenuti, il piano delle interazioni e quello delle relazioni. Riuscire a flettere questo spazio significa quindi riuscire a plasmare e governare la propria massa reputazionale e la percezione di un brand.
Per farlo, serve l’Ingegneria Reputazionale: una rigorosa metodologia per progettare, gestire, proteggere e ottimizzare l’identità digitale e la reputazione sul web, che coniuga tecnologia, marketing, comunicazione e attività legale“.
Il mio intervento al primo EsendexLive, l’evento online per il lancio di Esendex in Italia.
Ho parlato con Mariangela Pira a Business, su Sky TG24, del nostro osservatorio Top Manager Reputation sulla reputazione degli executive.
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In questa intervista per Wired ho trattato di come il funzionamento dei modelli AI potrebbe ledere la reputazione.
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