I chatbot non dimenticano. Modelli come quelli alla base di ChatGPT e DeepSeek sono addestrati su dataset “congelati” all’ultima fase di training. Per questo motivo, possono riportare a galla informazioni non più presenti su Google che rischiano di ledere la reputazione attuale, mettendo in discussione il diritto all’oblio.
Per tutelare la propria reputazione nell’immediato, non basta più correggere o rimuovere informazioni obsolete dai motori di ricerca. Occorre monitorare e agire sulle risposte dell’intelligenza artificiale.
Ne ho parlato con Laura Carrer in questa intervista per Wired Italia.