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La guerra delle parole: la ‘propaganda russa’ nella TV italiana

Cresce l’engagement (e lo share) dei programmi tv, ma è soprattutto legato ad account filo Putin e NoVax. I giornalisti russi in televisione citati online 6 mila volte in tre mesi, Cartabianca il programma più discusso in Rete (56 mila contenuti).

Reputation Manager ha condotto un monitoraggio di web intelligence sulle conversazioni online associate ai giornalisti russi che sono comparsi nella tv italiana, riscontrando una frequente attività di account con orientamento filo Putin e No Vax. 

Dal 24 febbraio, giorno in cui è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina, a metà maggio, l’analisi ha rilevato un totale di 6 mila contenuti online riferiti a giornalisti russi che hanno parlato della guerra in tv, tra i quali Marina Ovsyannikova, Nadana Fridrikhson e Vladimir Solovyev. Le fonti più prolifiche, ovvero quelle in cui si è concentrata la maggior parte dei contenuti circolati in Rete, sono Twitter (che ha raccolto il 42,4%) delle citazioni e i portali di news online (20,3%).

Il programma televisivo che più ha fatto parlare di sé negli ultimi mesi, visto anche l’intervento della commissione di Vigilanza Rai, è stato Cartabianca: da febbraio a maggio sono 56 mila i contenuti online generati intorno al talk di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer.

Tra i commentatori russi spicca per impatto mediatico la giornalista Marina Ovsyannikova, in grado di raccogliere da sola il 59% delle citazioni in Rete riferite ai giornalisti russi. La sua irruzione al tg russo con il cartello “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda”, datata 7 marzo, ha subito avuto una grande eco mediatica: segnale di come il tema del rapporto tra giornalisti e propaganda del Cremlino sia stato molto sentito sin dalle prime battute della guerra.

Molto più discusse, invece, le partecipazioni dei giornalisti russi Nadana Fridrikhson e Vladimir Solovyev, capaci di ottenere il 15% delle citazioni ciascuno. Vladimir Solovyev, giornalista della Tv russa Rossija 1, amico personale di Vladimir Putin, è stato anch’egli protagonista di dibattiti molto accesi.

La presenza di reporter russi in tv e il programma Cartabianca sono stati commentati principalmente su Twitter: è qui che si concentra infatti il 79% dei contenuti online. In totale sono intervenuti 16 mila utenti unici, ma i più attivi sono riconducibili a un orientamento ideologico molto chiaro e hanno diffuso posizioni NoVax/filo PutinIl dibattito pubblico su Twitter si dimostra così altamente polarizzato. Da un lato ci sono account che lamentano l’ingerenza di giornalisti russi in tv e si schierano su posizioni apertamente europeiste. Si dimostrano più ”rumorosi”, invece, gli account che sostengono le posizioni dei ‘propagandisti russi’. È anche grazie a loro, infatti, che è cresciuto l’engagement online intorno a determinati temi.

Un altro dato da mettere in evidenza è poi la forte presenza di testate di informazione. Tra i profili che sono intervenuti più spesso in Rete in merito ai reporter russi compaiono diversi account riconducibili ad aggregatori di notizie online.  

Cartabianca è il programma che più di tutti è stato sotto i riflettori del web, con oltre 56 mila contenuti in Rete in tre mesi. Ad accendere la miccia delle polemiche, la presenza, le posizioni e le forti dichiarazioni del professore Alessandro Orsini. Reputation Manager messo in relazione le 56 mila conversazioni online su Cartabianca dal 24 febbraio al 17 maggio e lo share ottenuto nelle puntate del martedì. L’analisi compara quindi l’attenzione mediatica e social intorno al programma, generata da posizioni forti e contrapposte, e lo share ottenuto negli ultimi tre mesi: la correlazione diretta è evidente, a mostrare come la discussione polemica abbia contribuito a far aumentare il numero di telespettatori.

L’articolo completo su Prima Comunicazione:

Paolo Marinoni

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