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Top Brand Reputation: Eni, Ferrari ed Enel le migliori per reputazione

Ai vertici di Top Brand Reputation (www.topbrandreputation.it), l’osservatorio sulla reputazione online delle aziende condotto da Reputation Manager®, troviamo Eni, Ferrari ed Enel.  

La graduatoria prende in esame, per ogni azienda, l’identità digitale, i contenuti online e l’evoluzione storica, calcolando l’impatto reputazionale di ogni contenuto sulla base di un modello che valuta oltre 100 parametri. In particolare, nel periodo 1° luglio-31 dicembre 2023, sono stati rilevati e analizzati oltre 1,07 milioni di contenuti online relativamente alle 40 società quotate nel FTSE MIB.

Tra i 9 settori cui le aziende in esame afferiscono è interessante notare che Automotive risulta essere quello con la spinta “mediatica” maggiore: le tre aziende del settore sono discusse in un totale di 356.500 contenuti online, più di Media & Telco (158.900 contenuti per due aziende) e Finance (311.900 contenuti per quattordici aziende). A seguire Energy (196.900, nove aziende), Food (11.400, una azienda), Building (11.400, una azienda), Industria (53.600, sei aziende), Fashion & Beauty (16.500, due aziende), Pharma (5.400, due aziende). 

A incidere sul posizionamento nel ranking delle società con la migliore reputazione online è la qualità dei contenuti che riguardano i brand inclusi nell’analisi, ma anche la reputazione dei rispettivi top manager – la cui percezione e comunicazione sono inevitabilmente legate a quelle aziendali – e le tematiche ESG

La reputazione è un asset sempre più rilevante. È una licenza a operare nella società civile. Anche se è qualcosa di intangibile, il suo valore può essere misurato. Noi la analizziamo in termini matematici, studiando la ‘massa reputazionale’ di ogni brand. Come avviene in fisica, la massa è in grado di attrarre o respingere. Una buona reputazione attrae, una cattiva reputazione è invece una massa negativa, e respinge. Più la massa è grande più esercita attrazione/repulsione. Anche le aziende, in base alla percezione che se ne ha all’esterno, accumulano nel tempo una massa reputazionale.

Da ormai venti anni ci occupiamo di misurare questo valore, di tradurlo in segnale e disegnare la sua curva caratteristica. Ogni brand ha la sua curva, monitorarla ha un importante funzione predittiva, perché consente di identificare in anticipo i punti in cui sta per iniziare una discesa ed è opportuno agire per recuperare. In caso di rotture improvvise invece consente di quantificare il reale impatto di una crisi. Questo non riguarda solo il brand, ma anche chi lo guida: la condotta del CEO può influenzare la reputazione dell’azienda e viceversa, per questo abbiamo sviluppato un modello di analisi duale che mette al centro queste due importanti entità e la loro mutua relazione.

Eni, Ferrari ed Enel sul podio della reputazione online

Tra le 40 società quotate nel FTSE MIB, in prima posizione nel semestre luglio-dicembre 2023 troviamo Eni, con un punteggio pari a 67,83 su 100. La società, guidata da Claudio Descalzi, conquista la vetta della classifica grazie a un terzo trimestre da record, alla celebrazione del suo settantesimo anniversario, all’impegno nel campo dei biocarburanti, ai contenuti che la citano in relazione a Milano-Cortina 2026 e ai suoi Eni Awards. Argento per Ferrari (67,82), guidata da Benedetto Vigna, la quale ha ottenuto utili e ricavi record e ha partecipato a diverse competizioni internazionali. Oltre alle attività sportive, l’azienda ha attivato una serie di iniziative, tra le quali spiccano progetti e partnership in campo energetico e l’impegno per l’elettrificazione dei veicoli. Il cavallino rampante si conferma un simbolo del made in Italy in grado di valicare i confini del settore di appartenenza. Al terzo posto troviamo Enel (67,81), forte di una partnership con diverse squadre di calcio per la sostenibilità. La società, diretta da Flavio Cattaneo, ha segnato una crescita del 65,2% dell’utile nei primi nove mesi del 2023, arrivando a quota 5 miliardi, è riconosciuta per il suo impegno nelle rinnovabili come il piano di investimenti di dodici miliardi e la chiusura di tutti gli impianti a carbone entro il 2027. Molto citata anche per la donazione di 1 milione di euro all’Emilia Romagna colpita dall’alluvione. 

Quarta Intesa Sanpaolo (67,80), che è prima tra le banche, con una crescita importante dell’utile nei primi nove mesi del 2023 (+85,3%). L’amministratore delegato dell’azienda, Carlo Messina, è stato nominato miglior CEO d’Europa nel settore bancario, l’istituto si è impegnato nel sostegno delle aziende nel digitale e ha annunciato investimenti da 1,5 miliardi nel sociale entro il 2027. La banca ha inoltre ricevuto il Qorus-Accenture Banking Innovation Award e la sua app è stata indicata come la migliore in tre continenti. Segue UniCredit con 66,44. Un punteggio ottenuto grazie ai profitti record registrati nei primi nove mesi del 2023 – utili a quota 6,7 miliardi –, all’assunzione di 4000 giovani e a diverse operazioni di fusione e acquisizione nel continente. Ma anche grazie al lancio della filiale remota Buddy R-Evolution e alla partnership paneuropea con Teach For All per il supporto dell’educazione. Risultati ottenuti sotto la direzione di Andrea Orcel. Segue Stellantis, sesta nella classifica generale con uno score pari a 66,24. Diverse sono le tematiche che hanno riguardato l’azienda guidata da Carlos Tavares. Tra queste, i risultati in crescita nel terzo trimestre, il lancio di nuovi veicoli, l’annuncio di investimenti record in Brasile per il 2024 e la presentazione del suo Battery Technology Center. In settima posizione c’è A2A (52,87), guidata da Renato Mazzoncini, che ha fatto della sostenibilità la sua bandiera ed è cresciuta negli indici di Standard & Poor’s. La società ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile in crescita a 402 milioni di euro. Ottava Pirelli (49,58), che ottiene un posizionamento tra le prime 10 società per reputazione online anche grazie al rinnovo della partnership con Formula 1 fino al 2027, alla joint venture con il Public Investment Fund in Arabia Saudita e alla nomina di Tronchetti Provera come vicepresidente esecutivo della società. Al nono posto Terna (48,89), diretta da Giuseppina Di Foggia, che ha registrato utili e ricavi in crescita, ha inaugurato nuovi elettrodotti sottomarini, ha ottenuto l’autorizzazione del Mase per la realizzazione della seconda tratta del Tyrrhenian Link e ha proclamato i vincitori del premio Driving Energy 2023. Chiude la top 10 Tim – prima nel cluster Media & Telco – che ottiene uno score pari a 48,81. A incidere sono la crescita della società guidata da Pietro Labriola, con ricavi nel primo semestre del 2023 pari a 7,8 miliardi, la vicenda relativa all’ingresso del governo nella rete, le notizie riguardanti la trattativa con Kkr, il lancio delle cabine telefoniche 2.0 e l’iniziativa “4 Weeks 4 Inclusion”. 

A seguire fino a scorrere tutta la graduatoria, dalla posizione 11 alla 40: Banco BPM (45,47), Snam (42,48), Poste Italiane (42,31), Brunello Cucinelli (41,58), BPER Banca (40,21), Monte dei Paschi di Siena (39,52), Italgas (39,45), Banca Generali (38,21), Iveco (37,25), Hera (36,98), Prysmian (35,91), Unipol (35,84), ERG (34,42), Saipem (34,38), Mediobanca (34,21), Assicurazioni Generali (33,59), Amplifon (33,13), FinecoBank (32,75), Banca Mediolanum (32,20), Moncler (32,13), Azimut Holding (30,74), Inwit (28,84), Nexi (28,14), Campari (26,11), Leonardo (25,86), Tenaris (25,46), Diasorin (23,56), Stmicroelectronics (23,36), Recordati (20,65), Interpump Group (17,52). 

Il nostro osservatorio sulla reputazione online delle 40 aziende quotate nell’indice FTSE MIB su topbrandreputation.it e, in esclusiva, su Il Sole 24 Ore Plus.

Paolo Marinoni

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